La Custode è stato selezionato da “Extravergine d’autore – self-publishing di qualità superiore”.
A questo link potete scoprire il perché.
Copertina del primo volume della custode
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Valiar e Khea’r. Assolate Terre del Sud, affacciate sul mare, e freddi, inospitali Territori del Nord, irti di invalicabili montagne. Due Sacrari protetti dalle Custodi, uno per ognuno dei due popoli. Opportunamente chiuso, quello Valiar, per tenere il Male al di là. Ma quello Khea’r? Nessuno lo sa per certo a Lucar, la capitale delle Terre del Sud. Quello che qualunque Valiar sa, però, è che i Khea’r sono dei selvaggi; guerrieri temibili e barbari senza legge votati a Dei pagani e peccaminosi. E lo sa bene anche Eyna, una delle Custodi di Lucar. Lo sa talmente bene che la sua testa risuona di tutte le peggiori ignominie commesse da quel popolo blasfemo la notte in cui si risveglia loro prigioniera, legata ed imbavagliata sulla groppa di un cavallo diretto a Nord, a Roch’lor, l’inespugnabile capitale Khea’r. Eppure, la sua paura più grande non è legata a ciò che potrebbe farle quel truce guerriero dai sensi fini quanto quelli di un predatore, così abile con le lame. No, la sua paura più grande è cosa succederebbe se quel guerriero dovesse riuscire a portarla al cospetto del loro Sacrario. Perché c’è qualcosa, al di là di quella soglia, che chiama Eyna da sempre, e lei sa perfettamente di non poter rispondere a quelle voci. Eyna sa di doversi nascondere e di dover celare dentro di sé quella cosa che a Lucar le è costata una punizione tale da farle ricordare ancora ogni minima sensazione, dopo tredici anni. Quella cosa che non osa nominare neanche tra sé e sé. La magia... “Sapere di essere qualcos’altro e non poterlo diventare…” mormorò, quasi tra sé. “Riesci ad immaginare qualcosa di peggio?” La risposta le venne spontanea. “Sapere di essere qualcos’altro e non volerlo diventare.” Un’avventura epica, un viaggio attraverso le Terre d’Occidente verso un mondo completamente diverso da quello in cui Eyna è cresciuta, e contemporaneamente un viaggio alla scoperta di se stessa, delle sue capacità, della sua vera natura e, inaspettatamente, dell’amore.

Penso che crediamo le persone migliori di quanto non siano, ma sono solo questo: persone, che sbagliano, e cedono, e non sono perfette.
"No, incredibili sono i limiti che crediamo di avere. Quando capisci che sono solo qui" disse, picchiettandosi la fronte "puoi fare quello che vuoi. O quasi"
Copertina del secondo volume della Custode
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“L’ombra di Aaelia si estende anche ben oltre la sua morte.”

La vecchia Veggente è morta, Eyna ha ricostruito il Sacrario di Roch’lor ed ha assunto il suo ruolo di Custode, restituendo ai guerrieri le loro ali e ai Territori del Nord la libertà. Eppure queste sono le parole di Kylar...I disegni di Aaelia sono complessi, lo sanno bene lui e Naoul, figlia della Veggente ed erede delle sue straordinarie capacità. Entrambi hanno ottime ragioni per tenersene alla larga, ma sarà sufficiente la loro volontà? Oppure, quando sarà un destino più grande di tutti loro a tessere le sue intricate trame, saranno costretti a chinare il capo e a piegarsi al suo volere per proteggere chi amano ad ogni costo? Lo sapremo in questo secondo capitolo in cui altri viaggi attendono i nostri protagonisti, tra vecchie conoscenze e nuovi incontri, guerre e liberazioni, alla scoperta dei maestosi Territori del Nord e delle antiche tradizioni dei guerrieri; alla scoperta reciproca di Eyna e Kylar, della loro nuova natura, dei loro rispettivi retaggi culturali da far coesistere; alla scoperta del loro passato e di un segreto sepolto dal tempo. E alla scoperta di ciò che sta succedendo nelle Terre del Sud...Cosa arriveranno a fare i Valiar per spezzare di nuovo le gambe di quel temibilissimo nemico ormai invincibile? Quali regole saranno disposti ad infrangere? Tutte, perfino la più importante, e sarà Ramy a doverlo fare, la Custode scampata al rapimento Khea’r per grazia di Loram. Lo farà? Obbedirà alla sconvolgente richiesta del Capo degli Anziani? Potrebbe farlo, se fosse l’unico modo di salvare il suo popolo e forse, con il favore di Loram, di salvare anche Eyna, saldando così quel debito di cui sua sorella non può ricordare nulla...

Copertina del terzo volume della Custode
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Eyna attende il ritorno del suo guerriero da una delle ultime missioni prima che Loorn, il Dio dei Ghiacci, avvolga i Territori nel gelido abbraccio del lunghissimo inverno Khea’r. È il primo da quando vive a Roch’lor e ora che i Territori sono in pace, le Pianure Centrali sono di nuovo indipendenti e sua madre, a Lucar, gode di più libertà di quanto avrebbe mai potuto sperare, la sua preoccupazione principale è superare quei pigri, letargici mesi potendosi muovere solo tra casa sua, il palazzo reale e il Sacrario, pregando peraltro di farlo senza rompersi qualche osso cadendo lunga distesa per la scalinata perennemente ghiacciata. Quello, e contemporaneamente tranquillizzare Kylar sul fatto che assolutamente la prospettiva non la inquieta neanche un po’, consapevole com’è del desiderio del suo sposo che lei possa sentirsi davvero a casa, nei Territori. Ma il destino non sembra aver ancora finito di giocare con le vite di Eyna, Kylar, Naoul e, più in generale, con le sorti delle Terre d’Occidente. Un nuovo nemico, infatti, compare all’orizzonte, un nemico tanto lontano da essere addirittura sconosciuto, un nemico che si nasconde nelle Terre d’Oltremare attendendo da tempi immemori nell’ombra del terzo Sacrario che il fato si compia, che oltre le Acque i draghi oltrepassino la soglia. Un nemico così pericoloso da spingere i nostri protagonisti a mettere da parte odio e rivalità vecchi di secoli. Perché i Khea’r hanno la memoria lunga, ma quando qualcosa di terribile minaccia la loro Custode anche l’aiuto del più antico avversario non può essere disdegnato. Il terzo e ultimo capitolo della saga “Le Custodi” racconta l’epica conclusione di una storia iniziata ben prima che il comandante Khea’r rapisse una delle Custodi Valiar nell’emporio della loro capitale, in tempi tanto lontani da confondersi con la leggenda, quando i guerrieri Khea’r ebbero origine.

Negli ultimi mesi trascorsi insieme avevano imparato molto l'uno dell'altra: avevano imparato a conoscersi, a rispettare reciprocamente spazi e limiti, a smussare un po' i propri spigoli fino a che le curve delle loro esistenze erano arrivate a coincidere quasi completamente. Ma gli istinti di Kylar nei suoi confronti erano un capitolo completamente a parte nel libro intitolato "Eyna e Kylar".
Niente sprona a godere di una gioia presente quanto la consapevolezza che non durerà.
E comprese in quel momento che quel reticolo di invidie, rancori e piccole meschinità [...] altro non era che il risultato di vite insoddisfacenti, che le costringevano a cercare magre soddisfazioni in insignificanti vittorie non potendone trovare di importanti altrove.
Copertina Lynn
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“Ricordati molto bene che per i Vys non siamo che momentanee distrazioni. Non aspettarti mai niente da loro, men che meno da uno così antico.” Lynn lo sa perfettamente, se lo sente ripetere fin da quando era bambina. E Oxal è davvero molto antico: è il primo generato da Luht e il più potente tra i Vys di Fuoco. Eppure Lynn non riesce a stargli lontana anche se proprio lei, tra tutte le Custodi, dovrebbe farlo per via di quel segreto che custodisce dentro di sé. Un segreto che è in realtà un dono e che, forse, è proprio il motivo per il quale il Vys le dedica ben più attenzioni di quanto sarebbe ammissibile o anche solo consigliabile. Perché Oxal ha un desiderio, da sempre. Qualcosa che brama con tutto se stesso. Esattamente come Lynn. Ma quando verrà per loro il momento di realizzare quei desideri, si renderanno conto di essere profondamente cambiati, entrambi. E di volere qualcosa di molto diverso, qualcosa che non potranno mai avere. Perché i Vys e le Custodi non possono legarsi. Mai.

La parola dei lettori:

Forte di una cultura fantasy, che mi porta sempre a caccia di nuovi libri da leggere, posso tranquillamente affermare di aver trovato un vero tesoro!
Si tratta di una storia di formazione, con una protagonista femminile che riesce a prendere il lettore completamente, crescendo sotto i suoi occhi e portandolo per mano, a scoprire se stessa e il suo destino. La profondità della storia, l'evolversi dei personaggi e del loro rapporto, la suspense, il grande coinvolgimento emotivo, la fanno letteralmente da padrone. In più, il romanzo è scritto BENE. Il che non è mai scontato. Questa lettura, al contrario di tante altre, è una gioia per gli occhi di chi ama il "bello scrivere".
Mi sono letteralmente innamorata di questi protagonisti, del loro continuo incontro/scontro fisico e verbale, del loro rapporto che ho visto mutare e catturarmi del tutto. Mi sono innamorata della storia che ha uno sfondo di respiro più ampio, calata in un lontano mondo leggendario, in un imprecisato momento storico che crea intorno ai personaggi tutto un mondo fantasy da esplorare. Tra menzogne, battaglie, leggi spietate, vendetta, amore, libertà e rivalsa. Mi sono innamorata della psicologia profondamente analizzata dei personaggi che permette di entrare in sintonia con loro, di capirli, di apprezzarli e amarli.
Eyna è una protagonista meravigliosa. M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-A. Con una maturità al di fuori della norma, ben lontana dalle solite ragazze capricciose e piagnucolanti, lei metabolizza, analizza, capisce, cresce e si evolve adattandosi alle situazioni. Il protagonista maschile poi, ci lascia immergere lentamente nel suo mondo, ci fa comprendere il suo punto di vista mentre lo scopriamo insieme ad Eyna. E poi si fa amare al punto da farci trattenere il respiro con l'incedere della storia e l'arrivo dei pericoli.
Suspense, adrenalina, comprensione, crescita, amore, scoperta di sé e delle proprie capacità, orrore, dolore, odio. Il tutto mescolato dall'abilità della scrittrice che ha saputo tessere una trama impeccabile, dosando alla perfezione momenti descrittivi e narrativi.
Se vi piace questo genere, dovete assolutamente leggere questo libro! Credo proprio di non esagerare nel paragonarla ad autrici affermate, come Licia Troisi ecc. Di fantasy ne leggo in quantità industriali, per cui posso umilmente dire di saper riconoscere una piccola opera d'arte quando luccica in un panorama di scelte mediocri. "La Custode" rifulge di luce propria. Ecco, leggetelo.

Emanuela, "Meraviglioso a dir poco"

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